A ritroso

Cent'anni indietro, qualcheduno in avanti

Bida

Giovedì 16 settembre, alle sette e cinquantadue, nella piazza del Duomo di Ferrara, una biciclettata pieghevole marca Brompton disarciona il suo conducente con una brusca svolta a destra. Lui ruzzola per terra nella pioggia e si ritrova in piedi guardando la lastra fradicia e traditrice che gli sta sotto.è successo anche alla signora.
– È un punto maledetto.
Lo dice una signora dalla carnagione scura e i tratti asiatici che compare da dietro una colonna. Indica un’altra bici a terra e un’altra signora che se ne sta seduta con lo sguardo stanco. La donna, forse filippina, mette ad entrambe i caduti una sigaretta in bocca e quando fa per accenderla frena un distinto signore in bici con l’ombrello che le accende rapidamente entrambe. Sembra il pronto soccorso del tabagismo coatto.
– Si è fatto male?
Chiede lui.
Il bromponiano fa segno di no.
– Ha rimbalzato coma una molla. Si vede che è un giovane atletico.
Sorride e riparte.
Quando è lontano lui, ed anche la filippina, i due sfrombolati spengono la sigaretta con gesti molli di stanchezza.
Con un cenno del capo si salutano e lentamente ripartono a sotto la pioggia.
Alla pasticceria Bida, poche pedalate dopo, il bromptoniano si ferma e sporgendo la testa nel negozio chiede
– ma avete….
Non fa tempo a concludere la frase che gli allungano una un sacchetto di carta.
Quando la mattina, tra non perdere il treno e vestirsi da pioggia, vince il non perdere il treno e la pietra fradicia ti rimprovera, c’è solo un modo di salvare la giornata.
La bomba alla crema farcita sul momento del signor Bida, per altre commiserazioni e vizi, non c’è davvero tempo.