Racconti, poesiole, anatemi, pagine di diario false o falsate, riflessioni in una misticanza di possibile e improbabile e farlocco in toto. Tutta roba di un tizio, un Filippo qualunque.
Verso i 300 racconti, dal 2015 ad oggi.
A ritroso è il collettore di tutte queste cose.
E’ organizzato in fila o in raccolte e un giorno vorrebbe arrivare su carta per fare il punto di tutto e perdersi per strada il meno possibile.
A ritroso sono i capelli bianchi.
Che spuntano col passare dei giorni. Ed è l’ambizione di risalire controcorrente la storia propria e quella degli altri antenati.
A ritroso son capriole ad occhi chiusi, all’indietro.
Parte dai pensieri di oggi e col tempo andrà a raccogliere le storie degli altri, le genealogie orali, la mitologia familiare.
A ritroso sono aneddoti salvavita.
Sguaiate risate pensierose. Meccanismi di gestione delle cose brutte, di quelle complicate, della sfighe d’ogni sorta.