A ritroso

Cent'anni indietro, qualcheduno in avanti

Ossa cave

Gazza oCornacchia.Non porto alcun pesoAgli alberiE ogni direzione èOrizzonte.Contorno discretoA questioni d’altriDanno collaterale.Mi rimangoOssa caveSlanci senza sforzoDel farsi inverno.(Ispirato alla poesia della Chandra che inizia con lo stesso verso)

Corroborante

CorroboranteSveglia delle 7.30Un’ora e mezza di Massaggio cardiaco al PC.Si sveglia, il BIOSIn tempo per una riunione.Tossisce.Mi guarda quasi spazientito e diceMa che fretta c’avevi?Accendo la webcam in pigiamaA mollo nella mia Moka fumante.Settembre.

AtterritiAccaparrantiAccappatoiatiArrabbiati Arrappati Abbronzati sui balconiAmmalatiAssenti perchè non stanno bene, stanno benissimo oppure perchè saggi tra i saggi, non hanno niente da aggiungere.

L’insonnia altrui

Percepisco l’insonniaDella quarantenaPercolare dal piano di sopraSento i passi inquieti alle tre e trediciScricchioliiÈ come vederliRigirarsi nel letto.Il tempo in casa passaMa sembrano anni.Spazio e RelazioniRipiegate cento volteRiflesse e ingigantiteSospese e Deturpate.Sembra tutto bellissimo eAssolutamente vuoto.

Nel ventre dell’essere madre

Nel ventre dell’essere madre Enorme silenzio Veglia assorta tempo sacro contemplato. Meraviglia incredula e poi terrore profondo. Cosa è questa bestia ignara pezzo del mio cuore?

Tra moltissimi anni

Tra moltissimi anni Quando sarai l’unica a sapere che faccia avessero i miei tatuaggi

E mi ricordo una tarda notte gelida Le gambe a ciondoloni su un calanco e tra le dita delle mani il crinale L’erba bagnata Improvvisamente le labbra strette intonare limpido «Nessun dorma» e la città sotto E poche ore all’alba E poche ore.

Cuore mio mondo

Cuore mio mondoBestia dal ventre apertoInvidia le inferiateCuore mio mondoOgni energia persaSguardo verso casa.Immobile nella notteProfumo di sandaloTraiettorie d’autunno.

Stanco di spilli

Stanco di spilli dettagli sottili minuti distratti e colori tenui. Vorrei afferrare con le parole la faccia del mondo e ruotarla il cielo in mare e il buio in luce e ogni male lanciato lontano

§ è corpo sacro

§ è corpo sacro § schiena di simboli e accadimenti Dalla terra alla notte Ogni fatto possibile. Labbra che leggonosorridono danno piacere e, lo raccontano. Soffitto di stelle Ancora lì, lontano, torno e alle volte e mi chiedo cosa sopravviva al vento caldo e ai fogli appesi.